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Pioli, avevi ragione tu | Squalificato dopo aver umiliato l’arbitro: spunta il VIDEO agghiacciante

Stefano Pioli – foto ANSA – sportxpress.it

Pioli ha avuto ragione nel lasciarlo andar via. Squalificato dopo un gesto umiliante nei confronti dell’arbitro: il video è virale

Il tecnico di Parma è arrivato sulla panchina rossonera il 9 ottobre 2019, dopo un inizio disastroso di Giampaolo. Alti e bassi durante la sua carriera al Milan, dallo Scudetto conquistato dopo 11 anni nella stagione 2021-2022, alle pesantissime sconfitte contro avversarie di un livello inferiore.

A suo modo, è stato inevitabilmente una delle ragioni della crescita esponenziale dei Diavoli, facendoli uscire da un tunnel che sembrava non aver fine, dopo la fine dell’era Berlusconi, con la cessione definitiva nel 2016 alle società di investimento cinesi di YongHong Li.

Fortemente criticato al suo arrivo, poichè si sperava nella firma di un allenatore di altissimo livello, le ha smentite portando la rosa nuovamente a quel vertice, grazie ad un mix di esperienza e valorizzazione dei propri interpreti, acquistati grazie ad una gestione oculata del mercato.

Il Milan odierno, nonostante viaggi tra imprese incredibili e tonfi eclatanti, si posiziona stabilmente tra le prime quattro in Serie A, ottenendo l’accesso in Champions League e lottando ogni annata per il titolo, il che sembrava impensabile fino a pochi anni fa, dove anche posizionarsi tra le prime sei, sembrava una scalata impossibile.

Decisioni vincenti

Il punto più basso dell’era Pioli, nonostante ce ne siano state altre simili nell’ultima stagione di Serie A, è sicuramente il 22 dicembre 2019, quando perse clamorosamente 5-0 contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Da quel momento e l’arrivo di un leader come Zlatan Ibrahimovic, c’è stato lo switch, che ha portato il Milan a vincere un campionato e raggiungere le semifinali di Champions League, dopo 16 anni dall’ultima volta.

Un percorso frutto anche di decisioni vincenti in merito ai propri calciatori. Dalle gioie degli acquisti di Theo Hernandez, Mike Maignan e Rafael Leao a cifre nettamente inferiori rispetto al loro valore attuale, ai dolori evitati con le non conferme di calciatori rivelatosi disastrosi in rossonero, come Divock Origi e Sergiño Dest.

 

Gesto incommentabile

Proprio l’esterno destro statunitense, si è reso protagonista di un’idiozia durante i quarti di finale della Nations League CONCACAF, che ha fatto infuriare tutta la nazionale degli Stati Uniti. Al 38′ di gioco, Dest ha protestato per un cambio rimessa ordinato dall’arbitro a sfavore della sua squadra, ricevendo così un cartellino giallo.

In seguito all’ammonizione ha rivolto ironicamente un bacio al direttore di gara, meritandosi la doppia ammonizione e conseguentemente il cartellino rosso. A quel punto, rimasti in dieci uomini, la gara per gli statunitensi si è complicata tanto da farsi rimontare e perdere la partita 2-1. Fortunatamente il 3-0 all’andata, ha fatto sì che il gesto scellerato dell’ex Milan non compromettesse la qualificazione alla fase successiva